In piazza San Carlo l’installazione “ABI-TANTI: la moltitudine migrante”
Si è conclusa al Cinema Massimo di Torino la diciannovesima edizione di CinemAmbiente, festival che si conferma come uno dei più importanti eventi cinematografici ambientali del panorama internazionale. Da diversi anni Legambiente collabora alla sua realizzazione attraverso Ecokids, sezione del Festival dedicata ai ragazzi, e assegnando un riconoscimento al miglior documentario italiano in concorso.
La menzione speciale dell’associazione ambientalista è stata assegnata quest’anno al documentario “Devil comes to Koko”, un viaggio nella memoria storica di Alfie Nze, regista teatrale nigeriano trasferitosi in Italia negli anni Novanta, che ripercorre due brutali episodi avvenuti in Nigeria: la sanguinosa invasione inglese di Benin City del 1897 e lo scandalo dei rifiuti tossici scaricati illegalmente nel 1987 da un imprenditore italiano a Koko, un villaggio nel delta del Niger. La decisione di raccontare questi due eventi, che hanno segnato indissolubilmente la storia del paese dell’Africa Occidentale, nasce da una personale ossessione di Alfie Nze relativa allo scandalo dei rifiuti tossici e una ricerca di quello che è rimasto nella memoria degli abitanti.
“La migrazione dei popoli e delle risorse, il viaggio delle merci e dei rifiuti in un racconto che ci riguarda e che diffonde la terra dei fuochi come irresponsabilità dello sviluppo e accanimento del profitto. Europa e Africa che cercano una storia comune nello specchio delle date che rincorrono la colonia e la contemporaneità, nella conoscenza reciproca. L’Italia che alimenta l’interscambio nello studio e che esporta il peggio con la menzogna. Vari piani di racconto, testimonianze vere e libere, una ricerca dei fatti a volte complicata che tiene però il tempo della storia attuale e della sua condivisione con tutti noi”. Questa la motivazione del premio assegnato a “Devil comes to Koko” da parte dei giurati di Legambiente Francesca Galante (Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta), Vittorio Giordano (presidente di Legambiente Casale Monferrato) e Marzio Marzorati (vice presidente di Legambiente Lombardia).
Ora la pellicola premiata partirà in una vera e propria tournée tra le iniziative estive organizzate dai circoli di Legambiente e farà tappa in particolare ad agosto al Clorofilla Film Festival nell’ambito di FestAmbiente a Rispescia (GR). Un riconoscimento concreto mirato a diffondere a più persone i messaggi contenuti nel documentario.
La giornata di chiusura del Festival, che quest’anno è coincisa con la Giornata Mondiale dell’Ambiente, è stata caratterizzata anche da un’installazione molto particolare allestita in piazza San Carlo dai volontari di Legambiente e CinemAmbiente con la regia del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. “ABI-TANTI: la moltitudine migrante“, ovvero oltre 7.000 pezzi in forma di umanoidi, contraddistinti dal differente aspetto esteriore, risultato ottenuto dall’assemblaggio di materiali eterogenei. Il progetto del Castello di Rivoli, che ha coinvolto migliaia di bambini e adulti sul territorio nazionale ed europeo, parte dal gioco per far riflettere sui concetti d’identità e differenza e sul superamento dell’idea di confine e delle barriere che separano gli individui e i popoli. “Attraverso questa iniziativa –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– abbiamo voluto porre all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il fenomeno delle migrazioni dovute ai cambiamenti climatici per creare un terreno fertile al riconoscimento dello status di rifugiato ambientale. Il fenomeno delle migrazioni ambientali ci riguarda da vicino e un cambiamento verso la sostenibilità è possibile anche agendo localmente, a partire da noi stessi e dalle nostre abitudini. Al tempo stesso sono però sempre più urgenti politiche nazionali e locali coerenti con gli impegni presi alla Cop21 di Parigi che portino il nostro Paese fuori dall’era delle fonti fossili”.