Votazioni aperte fino al 19 novembre per l’XI edizione del premio promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia
Cento storie. Sono quelle che sono state raccontate durante undici edizioni del premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno”, il riconoscimento promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia. Cento storie d’impegno civico, passione verso l’ambiente, attenzione al prossimo, che viste tutte insieme lanciano un messaggio di grande speranza: si può costruire molto attraverso l’azione diretta di ciascuno e migliorare quello scampolo di mondo che abbiamo intorno. E le otto esperienze presentate per il 2017 lo confermano: un tessuto di buona volontà, senso del bene collettivo e capacità d’innovare che il Pil non contempla, ma che rappresenta una risorsa inestimabile per il Paese.
Questo è il quinto anno in cui il Premio si tiene a Casale Monferrato come riconoscimento per la tenace lotta portata avanti dalla comunità cittadina contro l’Eternit per la giustizia, la bonifica e la ricerca della cura per i malati di mesotelioma pleurico, lotta che ha visto in Luisa Minazzi una portavoce di alto profilo civile e morale. Il Premio vivrà quest’anno nella più ampia cornice del Festival della virtù civica, che si svolgerà nelle settimane che precederanno la premiazione vera e propria dell’Ambientalista dell’Anno 2017, prevista per venerdì 1° dicembre nell’aula consiliare del Comune.
Storie esemplari anche quelle di quest’anno, che vedono ancora la forza, il coraggio, l’impegno e la tenacia nel profilo degli otto candidati: è il caso di Antonello Brunetti, che già negli anni ’70 denunciava i casi di smaltimento illecito e inquinamento industriale e, nel ’91, quando nacque il progetto del Terzo Valico dei Giovi, lanciò per primo l’allarme, passando poi il testimone alle nuove generazioni. A seguire Isabella Conti, la prima cittadina di San Lazzaro di Savena (Bo) che ha cancellato un progetto da 582 appartamenti su un’area agricola di 286.000 mq, creando numerosi malumori e divenendo vittima di non poche pressioni e minacce. E poi Cristina Gerardis, che dal 2009 ha seguito con tenacia e competenza il processo sulla discarica di Bussi, nel Pescarese, dove Montedison aveva smaltito illegalmente già dagli anni ‘70 svariate tonnellate di scarti cancerogeni, costringendo l’azienda ad un risarcimento milionario per il danno ambientale procurato alle falde del Tirino. Domenico Iannacone è invece il giornalista che, con le sue inchieste, racconta il dramma delle periferie urbane, l’odissea dei migranti (“Lontano dagli occhi”, reperibile su RaiPlay.it, è uno dei suoi lavori più belli), l’incoscienza dell’Italia che elude le tasse, aggira le norme sulla sicurezza e costruisce abusivamente. Candidati anche i Manzella Quartet, cinque musicisti che uniscono il talento a una profonda sensibilità ambientalista: un vero e proprio inno al recupero di materia. Ma anche Goel, gruppo d’imprese che ha fatto della sostenibilità, dell’etica e della valorizzazione delle risorse locali la propria missione. E poi Linda Maggiori, una green blogger che pubblica libri con tanti consigli pratici sull’ecologia per adulti e bambini, e in più realizza progetti educativi sull’ecologia nelle scuole. Degno di nota anche l’impegno a tutela dell’ambiente e della salute pubblica di Marco Ricci, una costante della sua missione sacerdotale.
L’Ambientalista dell’Anno 2017 verrà designato sulla base dei voti espressi dalla giuria popolare. Per votare per uno degli otto canditati è infatti possibile inviare entro e non oltre domenica 19 novembre un’email all’indirizzo 2017@premioluisaminazzi.it ed indicare il proprio nome, cognome, indirizzo, età e candidato preferito.
Per maggiori informazioni e per le schede complete dei candidati: www.premioluisaminazzi.it