“La Regione smetta di fare carte false per evitare il referendum e convochi la data per la consultazione”
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta partecipa al presidio in programma oggi pomeriggio alle ore 14 davanti al Consiglio Regionale, in Via Alfieri 15 a Torino, in conteporanea con la Commissione convocata dall’Assessore Sacchetto che discuterà l’emendamento sulla Legge Regionale 70/96 in materia di caccia.
“L’emendamento proposto dall’Assessore Sacchetto pare l’ennesimo tentativo per affossare il referendum regionale sulla caccia, dichiarato legittimo dalla Corte d’Appello di Torino e atteso da più di 25 anni dai cittadini piemontesi – dichiara Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – L’unica via percorribile per evitare il ricorso alle urne continua ad essere il totale recepimento dei quesiti referendari: limitazione del prelievo venatorio a 4 specie, divieto di caccia la domenica e su terreno coperto da neve, limitazione dei prelievi concessi alle aziende faunistico-venatorie”.
“Sappiamo benissimo che il Referendum avrà un costo ma sappiamo anche che la Regione potrebbe evitarlo approvando in tempo utile una delle proposte di legge che giacciono in Commissione e che recepiscono il contenuto dei quesiti referendari – dichiara Rossana Vallino, responsabile settore Altri Animali di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta -. Auspichiamo quindi che la Regione smetta di fare carte false pur di evitare il referendum e che indìca entro il 25 gennaio, così come previsto per legge, la data in cui verrà convocato il referendum, altrimenti che sia subito nominato dal Tar il Commissario ad acta con il compito di convocare la consultazione”.
I costi del referendum non devono essere una scusa per negare il principio democratico di consultazione dei cittadini, piuttosto è bene che siano messe in atto le strategie per cui il costo sia il minore possibile: ad esempio il referendum potrebbe essere abbinato alle prossime elezioni amministrative di primavera.