Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Torino: per il Comune a San Giovanni gli animali valgono meno di un botto?

Ancora una volta un’occasione mancata per fare uno spettacolo davvero godibile per tutti

Dopo l’apprezzabile scelta di non fare più i botti a Capodanno per rispettare gli animali che vivono in città, ma anche le persone anziane o malate, nemmeno quest’anno la Giunta Comunale di Torino ha avuto il coraggio di rinunciare ai rumorosi botti di San Giovanni e di sperimentare forme nuove di festeggiamenti. Varie associazioni tra cui Legambiente hanno più volte proposto al Comune un’alternativa di fuochi artificiali meno impattanti dal punto di vista acustico ma altrettanto spettacolari e, cosa non da poco in queso periodo, anche meno costosi. Ma non c’è stato verso. Unica magra consolazione un po’ di dibattito che c’è stato in Giunta su un tema che certamente fino a qualche anno fa nemmeno si poneva.

I fuochi di San Giovanni si svolgono sul Po e quindi in un luogo molto delicato, proprio di fronte alla collina, dove vivono molti animali selvatici –afferma Rossana Vallino, responsabile del settore Altri Animali di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. I botti che accompagnano i fuochi artificiali terrorizzano gli animali selvatici che perdono l’orientamento e rischiano di non riuscire più a tornare nel loro territorio o, peggio, di essere uccisi in attraversamenti stradali o per quanto riguarda gli uccelli di andare ad impattare contro ostacoli che non vedono per lo spavento. E spaventano gli animali domestici che in alcuni casi fuggono dalle abitazioni in preda al terrore. Sappiamo anche di molte persone che andrebbero volentieri a festeggiare San Giovanni in piazza ma che avendo cani rinunciano per evitare di far soffire il loro amico da solo a casa o peggio di portarlo fuori nel bel mezzo dell’insopportabile frastuono.

Gli animali valgono più di un botto era il titolo della campagna informativa contro l’uso dei botti del Comune di Torino lo scorso Capodanno. A San Giovanni invece valgono di più i botti della vita degli animali? -si chiede Armando Monticone, rappresentante di Legambiente in seno alla Consulta animalista cittadina– Ma quando impareranno le istituzioni e la politica che il buon esempio lo devono dare loro e non pretenderlo solo dai cittadini?

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