Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Rifiuti: Valsusa e Val Sangone verso la costituzione di un ecodistretto di eccellenza

Prosegue il lavoro comune tra Legambiente e i comuni della Valsusa e Val Sangone

Entra nel vivo il percorso promosso da Legambiente per la costituzione dell’ecodistretto della Valsusa e Val Sangone. Ad un anno di distanza dalla sottoscrizione da parte di 15 amministrazioni comunali di una serie di impegni per il potenziamento della raccolta differenziata e la riduzione complessiva dei rifiuti prodotti, si è svolta oggi a Bruino la tavola rotonda “La buona gestione dei rifiuti nei piccoli Comuni della Valsusa e Val Sangone”. L’incontro, a cui hanno preso parte numerosi rappresentanti dei comuni delle due valli, i dirigenti di Legambiente e, in rappresentanza della Regione Piemonte, Roberto Ronco, ha permesso un primo confronto sulla prossima revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e sulle migliori pratiche adottate sul territorio negli ultimi mesi.

“Il bilancio di questo primo anno di lavoro comune con le amministrazioni della Valsusa e Val Sangone fa ben sperare e mette in luce il dinamismo di questi territori che, oltre ad essere dei luoghi del buon vivere, dimostrano spesso di essere capaci di reagire alla crisi facendosi promotori di un cambiamento sostenibile e di qualità –dichiara Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Molti comuni, a partire anche dai nostri suggerimenti e sollecitazioni, hanno messo in pratica una serie di azioni virtuose per la gestione dei rifiuti e per sensibilizzare il maggior numero di cittadini sull’importanza di un’eco-condotta individuale. Sarà importante nei prossimi mesi intensificare questo lavoro e concretizzare una serie di progetti in cantiere, a partire dal passaggio da tassa a tariffa che interesserà diversi comuni”.

Tra le misure adottate più frequentemente dai comuni per ridurre la massa complessiva di rifiuti c’è sicuramente il compostaggio domestico. Negli ultimi mesi Condove, Borgone e Chiusa San Michele si stanno interrogando su come incentivare questa pratica prevedendo in alcuni casi sconti significativi in bolletta. Anche i rifiuti mercatali e gli sfalci sono al centro dell’attenzione di diverse amministrazioni. Per ottimizzare la differenziata nei mercati si sta immaginando ad esempio di uniformare le modalità di raccolta, dato che spesso gli ambulanti sono gli stessi che ruotano nei diversi comuni. Sul fronte invece dei rifiuti prodotti da sfalci e potature, che ancora troppo spesso vengono bruciati o abbandonati, Chiusa San Michele, ad esempio, ha deciso di intensificarne la raccolta periodica porta a porta. Ma la sfida più grande, che interesserà nei prossimi mesi il maggior numero di amministrazioni, è il passaggio da tassa a tariffa puntuale. Apripista in questo saranno Avigliana, Sant’Ambrogio, Almese, Casellette e Rubiana che stanno lavorando per costituire entro il 2016 un ufficio unico per ottimizzare gestione e costi del passaggio. Ma anche Condove si sta preparando a questo importante cambiamento che dovrebbe ulteriormente incentivare comportamenti virtuosi da parte dei cittadini.

“Superare la frammentazione delle competenze comunali costruendo alleanze di area vasta va proprio nella direzione da noi auspicata –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. E’ interesse di tutti superare l’individualità dell’azione sui singoli comuni e favorire una nuova cultura di sistema territoriale, in grado di realizzare un modello innovativo di governo del territorio che punti alla sostenibilità ambientale, economica ed occupazionale. Il prossimo Piano regionale di gestione dei rifiuti dovrà saper valorizzare le buone pratiche già presenti sul territorio e fare in modo che vengano replicate in modo diffuso. Per questo invitiamo la Regione Piemonte ad essere ambiziosa nella definizione degli obiettivi per i prossimi anni per scongiurare l’apertura di nuove discariche e archiviare definitivamente qualsiasi ipotesi di ulteriori impianti di incenerimento. Crediamo non ci si debba limitare al rispetto degli obiettivi di legge, peraltro ancora non raggiunti in gran parte del Piemonte, ma che si possa mirare a percentuali di raccolta differenziata intorno all’80%”.

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