Anticipazione del rapporto Pendolaria di Legambiente. Sabato 19 dicembre Legambiente si mobilita per salvare la linea storica Aosta-Pré-St-Didier
Treni vecchi, lenti, su linee che vedono troppo spesso tagli e accumulano ritardi. La situazione del trasporto ferroviario è sempre più divisa in due, tra un’Alta Velocità con servizi più veloci e moderni e un servizio locale con diffusa situazione di degrado che spinge purtroppo i cittadini all’uso dell’auto privata, con aggravio dei costi, del traffico veicolare, dell’inquinamento. Eppure, sono circa 3 milioni le persone che ogni giorno in Italia utilizzano i treni per raggiungere i luoghi di lavoro o studio.
Legambiente lancia la campagna Pendolaria, presentando un’anticipazione, con analisi della situazione di maggiore disagio sulle linee ferroviarie italiane, del Rapporto annuale che verrà presentato a gennaio.
Le ragioni della situazione che vivono i pendolari sono chiare. In Piemonte dal 2010 a oggi, complessivamente, si possono stimare tagli pari all’8,4% del servizio ferroviario proprio quando nel momento di crisi è aumentata la domanda di mobilità alternativa più economica rispetto all’auto. Tra il 2010 e il 2015 il Piemonte detiene anche il record nazionale di aumento del costo dei biglietti con un +47,3% a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento.
“Chi è stato al Governo in questi anni ha una forte responsabilità rispetto alla situazione che vivono i pendolari –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% con la conseguenza che le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, hanno effettuato in larga parte dei casi tagli al servizio e aumentato le tariffe. Il trasporto pendolare dovrebbe essere una priorità delle politiche di Governo perché risponde a una esigenza reale e diffusa dei cittadini e perché, se fosse efficiente, spingerebbe sempre più persone ad abbandonare l’uso dell’auto con vantaggi ambientali, climatici e di vivibilità delle nostre città. Eppure, un cambio di rotta delle politiche di mobilità ancora non si vede. Nella Legge di Stabilità –continua Dovana- non c’è nessuna risorsa per l’acquisto di nuovi treni o per il potenziamento del servizio, mentre gli stanziamenti erogati dalle Regioni sono talmente risibili da non arrivare, in media, nemmeno allo 0,28% dei bilanci. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose. Governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro”.
In assenza di una regia nazionale ci si ritrova sempre di più di fronte a un servizio di serie A, per i treni ad alta velocità, di serie B nelle Regioni che hanno individuato risorse per evitare i tagli, e di serie C nelle altre Regioni. Il trasporto ferroviario italiano conta treni troppo vecchi, lenti e lontani dagli standard europei di frequenza delle corse. Negli ultimi dieci anni sono stati realizzati alcuni interventi per la sostituzione del materiale rotabile, ma non basta assolutamente. Perché occorre aumentare il servizio con nuovi treni, a partire dalle linee più frequentate e smetterla con i tagli.
In Piemonte sono circa 33 mila i pendolari rimasti appiedati dopo la soppressione di ben 14 linee ferroviarie dal 2010 ad oggi. L’ultima linea ad esser stata colpita è la Novara-Varallo che dal settembre 2014 ha visto la soppressione del servizio passeggeri. Si tratta di 55 km frequentati fino a quel momento da più di 1.000 pendolari al giorno, numeri bassi ma che vedevano un costante aumento nel corso degli ultimi anni. La speranza dei pendolari dell’area è che con l’inserimento della linea nel capitolato di gara d’appalto nel lotto del quadrante nord-orientale del Piemonte si veda una riapertura ed un rilancio del servizio, anche se questo potrà accadere solo dopo il 2017 (quando il vigente contratto di servizio scadrà).
Non va meglio in Valle d’Aosta dove dal 24 dicembre prossimo è stata annunciata la “sospensione” che prelude alla chiusura della storica linea ferroviaria Aosta-Pré-St-Didier. La linea, oltre ad essere un vero e proprio patrimonio storico, è un servizio essenziale per tanti studenti e lavoratori pendolari. Se adeguatamente valorizzata, potrebbe diventare un’infrastruttura rilevante per l’utenza turistica. Già oggi la linea viene utilizzata per l’accesso alle Terme di Pré-Saint-Didier e il suo uso turistico potrebbe essere notevolmente potenziato con la prosecuzione della linea fino a Courmayeur ed attestazione ad Entrèves, al punto di partenza della Funivia del Monte Bianco. Legambiente insieme ai comitati dei pendolari valdostani ha in programma per sabato 19 dicembre una giornata di mobilitazione per chiedere alla Regione Valle d’Aosta il mantenimento del servizio ferroviario sulla linea e il rilancio dei progetti di prosecuzione della ferrovia. L’appuntamento è per questo sabato alle ore 13 alla stazione ferroviaria di Aosta.