Nei primi 60 giorni del 2016 le concentrazioni di PM10 sono tornate a salire. Quasi tutti i capoluoghi piemontesi si avvicinano ormai al famigerato limite dei 35 giorni annui di superamento consentiti: Torino (29), Asti (22), Vercelli (21), Novara (20), Alessandria (19) e Biella (19). Legambiente: “Serve una strategia per la qualità dell’aria, un piano per la mobilità nuova in città, che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante”. Oltre seicento studenti a bordo durante la tappa per visitare la mostra interattiva
Aree pedonali e zone verdi si confermano i principali alleati per combattere lo smog in città, mentre restano troppo elevati i decibel, con livelli di rumore critici nei diversi hot spot monitorati. È questa la fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che in questi giorni ha fatto tappa a Novara, prima tappa del tour 2016 che vedrà il convoglio ambientalista percorrere l’Italia per monitorare la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico, ma anche per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.
I risultati del monitoraggio scientifico – realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR – è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente; Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Giovanni Manta, coordinatore tecnico di Valorizza e Laura Ciceri, del circolo Legambiente Novara, alla presenza di Bruno Barbera, direttore Arpa Piemonte, dipartimento Piemonte Nord Est.
Nel nostro Paese c’è bisogno di città più vivibili, sostenibili, all’avanguardia e libere dallo smog – dichiara Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente –. Con il monitoraggio del Treno Verde non vogliamo sostituirci ai controlli eseguiti dagli enti preposti ma fornire un’istantanea, in termini di inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città. La novità del nostro monitoraggio è l’approccio metodologico diffuso che prende in considerazione diverse zone di un’area campione per stimare le diverse esposizioni agli inquinanti. Una vera e propria campionatura itinerante che, messa a regime, permetterebbe alle città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini.
A dimostrare l’urgenza di adottare azioni concrete e politiche di sistema per uscire dall’emergenza smog, sempre più cronica, vi sono anche i dati della campagna di Legambiente “PM10 ti tengo d’occhio”. Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, quasi tutti i capoluoghi di provincia del Piemonte hanno superato il 50% dei giorni di “bonus” a disposizione previsto dalla legge (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 giornalieri di polveri sottili): Torino ha raggiunto 29 giorni di superamento, seguita da Asti (22), Vercelli (21), Novara (20), Alessandria (19) e Biella (19). I dati in questione fanno riferimento alla centralina peggiore presente nella città che ha registrato, ad oggi, il maggior numero di superamenti, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie.
L’amministrazione regionale così come quelle locali, anche sulla base degli impegni presi a livello internazionale con la Cop21 dall’Italia – dichiara Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte – devono intraprendere interventi mirati per stare al passo delle altre città europee, ma soprattutto per delineare una strategia per la qualità dell’aria, un piano per la mobilità nuova in città, che renda protagonista il trasporto pubblico, la mobilità pedonale e ciclabile e il trasporto su ferro per ridurre il parco auto circolante, accompagnato da studi accurati sulle fonti di emissione, eseguiti su scala locale e urbana. La rivoluzione che vogliamo nelle nostre città è volta ad una complessiva rigenerazione urbana che metta in moto un ciclo virtuoso fatto di riqualificazione del patrimonio edilizio, green economy, efficienza energetica, natura tra le case, ma anche stili di vita virtuosi che creano comunità ecosostenibili.
IL MONITORAGGIO DEL TRENO VERDE
Le condizioni di instabilità atmosferica con pioggia abbondante registrata durante i giorni di campionamento sono state certamente favorevoli alla dispersione degli inquinamenti. Nonostante ciò è possibile delineare facilmente quelle che sono le criticità che rischiano di contribuire all’aumento dei livelli di inquinanti.
I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di PM10, PM2,5 e PM1 e di rumore – sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano (zone pedonali, vie preferenziali, aree verdi, zone residenziali, zone commerciali). È stato possibile così rilevare in tempo reale le concentrazioni nell’aria delle polveri sottili (PM10, PM2,5 e PM1), simulando, quindi, i livelli di inquinamento che ogni cittadino respira spostandosi tra le strade cittadine. L’obiettivo – oltre scattare un’istantanea del quartiere preso in esame – è quello di informare in tempo reale i cittadini e gli amministratori attraverso la pubblicazione dei risultati del monitoraggio sul portale www.trenoverde.it, facilmente accessibile e consultabile, che restituisce una mappatura di dettaglio dell’area presa in esame, così da avere un valido strumento per studiare e pianificare le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano.
Nello specifico di Novara, i tre percorsi – caratterizzati ognuno da dieci punti di misura – hanno avuto come inizio la Stazione ferroviaria e come punto finale l’Ospedale.
A dimostrazione del nesso esistente tra qualità dell’aria e isole pedonali, così come per le aree verdi, ci sono i dati riscontrati nel percorso B che dalla stazione ha attraversato buona parte della Ztl del centro, chiusa al traffico, per terminare nei pressi del pronto soccorso su Baluardo Massimo D’Azeglio. Le dieci stazioni di misura – dove sono state effettuate soste per il rilevamento da 5 minuti – hanno mostrato un dato medio per il PM10 di 13,89 microgrammi per metro cubo di cui circa il 90% costituito da frazioni inferiori al 2,5 micron, quelle maggiormente dannose per la salute. Decisamente più alta, invece, la media registrata negli altri due percorsi (denominati rispettivamente A e C), in cui il valore medio delle stazioni di rilevamento è risultato essere di più del doppio nel primo caso (percorso A – media PM10 di 32,06 microgrammi/metro cubo – dalla stazione, corso Garibaldi, via Solverino, via Regaldi, Parco) e più del triplo nel secondo (percorso C – valore medio di PM10 58,74 – Stazione, Baluardo dei Partigiani, viale Ferrucci, Baluardo La Marmora).
Analizzando più nel dettaglio i singoli percorsi si nota come nel percorso A le tre stazioni di misura che sono rientrate nel “parco dei bambini” tra largo costituente e largo Bellini hanno registrato valori medi circa il 20% più bassi rispetto alla media del percorso, a dimostrazione di come il verde urbano possa svolgere un ruolo fondamentale per la mitigazione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico. Mentre nel percorso C i valori medi più elevati si sono registrati nelle postazioni C1 e C3 tra viale Mazzini (zona stazione) e via Baluardo dei Partigiani altezza via Gallarati. Tra l’altro lungo il percorso C sono stati incontrati diversi istituti scolastici e zone commerciali come supermercati.
Il monitoraggio del Treno Verde esamina attentamente un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Novara sono stati eseguiti tre punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di un’ora sia dell’inquinamento acustico che atmosferico (su corso Garibaldi nei pressi di una fermata degli autobus; su via dante Alighieri nei pressi dell’entrata del mercato coperto e su Baluardo La Marmora, altezza corso Mazzini). Se i dati sulle polveri non hanno mostrato criticità eclatanti anche per via della pioggia (anche se l’hot spot 3 ha una media di 55 microgrammi/mc nell’ora), i dati sull’inquinamento acustico hanno invece registrato valori medi elevati (LZeq) – superiori a quanto previsto dalla zonizzazione acustica – con una media di 76,34 decibel per il primo punto; 75,47 db per il secondo e 71,76 dB per il terzo. I limiti di legge previsti per le aree prevalentemente residenziali, di tipo misto e di intensa attività umana sono, invece, rispettivamente di 50, 55 e 60 decibel.
Dal Treno Verde arrivano anche le proposte lanciate durante l’incontro #aNovaraVorrei, che ha visto diverse associazioni novaresi raccogliere l’invito di Legambiente ad una tavola rotonda con il fine di ragionare sulle richieste ai futuri candidati alle prossime elezioni amministrative. Stop al consumo di suolo a partire dalla zona agricola di Agognate. “Non deve diventare un altro polo logistico/industriale e non servono nuovi centri commerciali, bisogna puntare piuttosto sulla rigenerazione urbana – dichiara Laura Ciceri del Circolo Legambiente di Novara – far rivivere il centro storico, nel suo profondo valore artistico e culturale, in modo intelligente, implementando nuovi percorsi ciclabili, allargando l’isola pedonale a tutti i baluardi e organizzando il trasporto delle merci in centro in modo sostenibile, con mezzi a basse emissioni almeno nell’ultimo miglio di strada”.
Nei giorni di tappa del Treno Verde a Novara, oltre seicento bambini e ragazzi hanno visitato la mostra didattica e interattiva allestita a bordo delle quattro carrozze.
La mappa interattiva del monitoraggio con tutti i dati rilevati è disponibile su www.trenoverde.it