Inchiesta Alchemia: infiltrazioni ‘Ndrangheta nei cantieri del Terzo Valico. Legambiente: “C’è bisogno di una reazione forte da parte della politica, controlli più efficaci e una rinnovata cultura della prevenzione”
Legambiente accoglie con molta amarezza quanto è emerso a seguito dell’inchiesta Alchemia condotta dalla Procura di Reggio Calabria, che svela l’intrico di interessi della ‘Ndrangheta nei sub-appalti già aggiudicati per la realizzazione del “Terzo Valico dei Giovi” attualmente in fase di costruzione nei cantieri del Terzo Valico.
“Davanti a occasioni ghiotte come grandi infrastrutture e grandi eventi – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente – il crimine economico e quello mafioso fanno squadra per massimizzare i profitti e per arrivare l’uno dove non riesce l’altro. Dal Mose di Venezia all’Expo per arrivare all’ultima inchiesta Alchemia, è orami chiaro che siamo di fronte ad un fenomeno, diffuso in tutto il Paese e caratterizzato dall’intreccio di politica, mafie, corruzione e opacità, che impoverisce e danneggia la Penisola sul piano economico, politico, culturale e ambientale. Per sradicare la corruzione che pervade il settore dei lavori pubblici, occorre una reazione forte e immediata da parte di tutti, in primis delle istituzioni e da chi ha responsabilità politiche, ma servono anche controlli più efficaci e una rinnovata cultura della prevenzione”.
“Indipendentemente dalla nostra posizione di contrarietà al Terzo Valico e, più in generale, al sistema delle Grandi Opere, per gli svariati motivi che andiamo da anni ripetendo, ci lascia ancor più sconcertati il silenzio rumoroso delle istituzioni, la Regione Piemonte in primis che, a tre giorni da quanto accaduto non è ancora intervenuta a dissipare l’incresciosa sensazione da parte dei cittadini del basso Piemonte di vivere in una sorta di territorio franco, dove la ‘Ndrangheta si è agevolmente radicata apparentemente senza alcuna difficoltà e senza ostacoli politici e culturali: la criminalità organizzata colma i vuoti e le lacune di uno Stato di diritto assente, la politica e le Istituzioni piemontesi non hanno davvero nulla da dire di fronte a quanto accaduto?”, dichiarano Francesca Gramegna, direttrice Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Paola Lugaro, Presidente del Circolo Legambiente Val Lemme.