Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

Piemonte, Legambiente sulle opere da inserire nel decreto Sblocca Italia

L’associazione chiede ai parlamentari piemontesi di spendersi per il completamento delle stazioni Dora e Zapata del Servizio Ferroviario Metropolitano, il prolungamento ad Ovest della metro e per l’ammodernamento della linea Chivasso-Ivrea-Aosta

Nonostante la notizia positiva dello sblocco, con pesanti e colpevoli ritardi, dei fondi per salvare la Cuneo-Nizza e per la copertura del passante ferroviario di Torino, il decreto Sblocca Italia rischia di essere un’occasione persa per il Piemonte.

È questo il commento di Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, sulle anticipazioni relative alle opere che il Governo avrebbe intenzione di inserire nel decreto Sblocca Italia.

Ancora una volta ci si ritrova legati a doppio filo al mantra della Torino-Lione e del Terzo Valico, due grandi opere devastanti per il territorio, che continuano a paralizzare qualsiasi ragionamento sulle opere davvero prioritarie per garantire un futuro alla nostra regione –dichiara il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. In questi giorni i parlamentari piemontesi hanno l’obbligo morale e di mandato a battersi per far sì che il decreto riguardi opere davvero strategiche: non solo il prolungamento della metropolitana fino a Rivoli, ma anche il completamento delle stazioni Dora e Zapata del Servizio Ferroviario Metropolitano torinese e l’ammodernamento della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta.

A giugno Legambiente ha presentato al Governo Renzi il dossier #sbloccafuturo, una lista di 101 piccole e medie opere incompiute in tutta Italia la cui mancata realizzazione pesa negativamente sulla salute dei cittadini, sulla loro libertà di movimento, sulla possibilità di migliorare la qualità della vita, l’economia locale e nazionale. Le opere individuate dall’associazione sono tra di loro molto diverse, sia per impegno finanziario che per consistenza dell’intervento e il viaggio nell’Italia bloccata parte proprio dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta.

Gli interventi segnalati nelle due regioni riguardano principalmente il settore dei trasporti. A saltare subito all’occhio sono i 521 milioni di euro previsti nell’ultima manovra finanziaria per l’ammodernamento della linea ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta che, per l’inerzia degli enti locali e di RFI, ed in assenza di un progetto definitivo, rischiano di essere persi. Restando in tema di trasporti Legambiente sottolinea come per rendere più funzionale il nodo di Torino del Servizio Ferroviario Metropolitano siano ancora da completare le stazioni ferroviarie sotterranee di Dora e Zapata, i cui fondi – 39 milioni e 750 mila euro già stanziati con il decreto FARE – sono stati in gran parte utilizzati per coprire gli extracosti legati al completamento della linea 1 della metropolitana torinese. Da diversi anni giace nei cassetti anche il progetto tecnico preliminare per il prolungamento verso Ovest della metropolitana, tra la stazione Fermi di Collegno e Cascine Vica di Rivoli per una lunghezza di circa 3.800 metri e dal costo di 304 milioni di euro.

Capitolo a sé, per importanza e urgenza, il paradosso delle bonifiche dall’amianto a Casale Monferrato in cui molti interventi previsti nel Piano del Sito di Interesse Nazionale (SIN) sono ancora da avviare nonostante i finanziamenti ci siano. La colpa è del blocco dovuto al Patto di stabilità. Per Legambiente un’impasse da cui uscire al più presto.

Il dossier #sbloccafuturo è scaricabile all’indirizzo http://www.legambiente.it/sblocca-futuro