“Traffico: da Torino dati incoraggianti, ma siamo ancora gli ultimi della classe”
“In attesa di un coordinamento antismog delle regioni del Nord il buon esempio arrivi dalle città”
Legambiente interviene sui dati presentati dalla società 5T che indicano una flessione del 10% a Torino del traffico automobilistico da inizio 2010: “Oggi saremmo qui a commentare una riduzione degli spostamenti in auto ben superiore al 10% se negli ultimi anni non si fosse operata a livello regionale una drastica riduzione dell’offerta di trasporto pubblico collettivo e si fossero messe in campo più ambiziose politiche di riduzione del traffico automobilistico –dichiara Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. I dati sono comunque incoraggianti e occorre che tutte le amministrazioni locali piemontesi sfruttino il momento favorevole per mettere in campo misure che convincano definitivamente –e non solo per l’avversa congiuntura economica- i piemontesi a ridurre drasticamente gli spostamenti inutili in automobile”.
“Bisogna inoltre incidere non solo sui tassi d’utilizzo dell’auto ma anche sulla riduzione del numero delle vetture di proprietà. Il perdurare del problema smog nella nostra regione –ricorda Federico Vozza- è principalmente ascrivibile ad un parco auto che non ha eguali in Italia e in Europa: 624 auto agni mille abitanti rispetto, ad esempio, alle 586 della Lombardia, alle 450 dell’Olanda e alle 480 della Francia”.
“Di fronte ai dati di 5T, incoraggianti ma non sufficienti, ci dispiace quindi apprendere –aggiunge Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– che l’assessore all’Ambiente del Comune di Torino Enzo Lavolta dichiari di non voler adottare “eventuali altre azioni straordinarie per la qualità dell’aria finché il ministero per l’Ambiente non proporrà una strategia nazionale di lotta allo smog”. Anche come Legambiente auspichiamo che si arrivi presto ad un complessivo piano antismog per l’intero Bacino Padano ma ciò non esclude che le amministrazioni delle grandi città inizino a dare il buon esempio e si facciano portatrici di politiche virtuose da replicare. Invitiamo quindi il Comune di Torino così come le altre amministrazioni, di fronte anche all’ormai manifesta assenza di un coordinamento regionale da parte dell’assessore all’Ambiente Roberto Ravello, a continuare a percorrere, anche con maggiore determinazione, la strada fino ad oggi intrapresa”.