Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta

L’Aria in Piemonte: dati, andamenti e nuove tecnologie di Legambiente Piemonte e Arpa Piemonte

Il 2022 si sta concludendo come un anno negativo per la qualità dell’aria in Piemonte.

Ad oggi i superamenti di PM10 a Torino e in tutta la regione registrano un peggioramento rispetto agli anni scorsi, anche se il trend di miglioramento, se paragonato ai primi anni 2000, continua ad esserci.

 

I dati

Il numero di giorni/anno di superamento a Torino al 27 ottobre 2022

Torino Grassi al 3 ottobre scorso aveva 69 superamenti. A differenze delle altre stazioni citate che dispongono di misuratori automatici disponibili in continuo, il dato della stazione Torino Grassi è aggiornato al 3 ottobre in quanto dati rilevati con campionatori gravimetrici sono determinati con analisi di laboratorio che richiede tempistiche di produzione del dato più lungo.

Complice di questo stato della qualità dell’aria è certamente l’anomalia climatica che ci ha colpito da inizio anno con scarsità di precipitazioni e temperature quasi sempre sopra la media.

 

Lo studio scientifico

Arpa Piemonte, con uno studio scientifico pubblicato a inizio anno sulla rivista “atmosphere”, ha analizzato il rapporto tra qualità dell’aria della Pianura Padana, e quindi dei dati del Piemonte, con altre realtà critiche europee.

L’articolo pubblicato analizza nel dettaglio il perché, pur a fronte di un nettissimo miglioramento emissivo ottenuto negli ultimi decenni attraverso la applicazione diffusa delle migliori tecniche disponibili, ancora oggi il rispetto dei limiti per il PM10 e gli ossidi di azoto non è garantito sul territorio, ed il Piemonte (Torino in particolare) è ancora molto distante dal rispetto delle normative europee.

Lo studio riporta che, nelle stagioni fredde, la velocità del vento, l’altezza dello strato rimescolato e la pressione atmosferica che si verificano nel bacino del Po sono da tre a cinque volte meno efficiente nel diluire e disperdere gli inquinanti rispetto alle regioni a nord delle Alpi, causando la stagnazione degli inquinanti e la trasformazione chimica dei precursori gassosi in particolato” spiega il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto.

 

La APP Aria Piemonte

Arpa Piemonte ha realizzato una App, per dif­fon­dere i dati di qua­li­tà del­l’a­ria pro­dot­ti dall’Agenzia at­tra­ver­so le mi­su­ra­zio­ni del­le sta­zio­ni del Si­ste­ma Re­gio­na­le di Ri­le­va­men­to del­la Qua­li­tà del­l’A­ria e le si­mu­la­zio­ni mo­del­li­sti­che pro­dot­te dal Si­ste­ma Mo­del­li­sti­co Re­gio­na­le di Qua­li­tà del­l’A­ria.

Sono ri­por­ta­te le in­for­ma­zio­ni gior­na­lie­re sul­lo sta­to di qua­li­tà del­l’a­ria os­ser­va­to ne­gli ul­ti­mi tren­ta gior­ni e pre­vi­sto per il gior­no in cor­so ed i due gior­ni suc­ces­si­vi sul ter­ri­to­rio re­gio­na­le. Le in­for­ma­zio­ni ri­guar­da­no gli in­qui­nan­ti a mag­gio­re cri­ti­ci­tà in Pie­mon­te, ov­ve­ro:

  • il par­ti­co­la­to PM10, di cui vie­ne vi­sua­liz­za­ta la con­cen­tra­zio­ne me­dia gior­na­lie­ra (il va­lo­re li­mi­te è 50 μg/​m³, da non su­pe­ra­re per più di 35 gior­ni per anno so­la­re)
  • il bios­si­do di azo­to NO₂, di cui vie­ne vi­sua­liz­za­to il va­lo­re del­la mas­si­ma me­dia ora­ria (il va­lo­re li­mi­te è 200 μg/​m³, da non su­pe­ra­re per più di 18 ore per anno so­la­re)
  • l’o­zo­no O₃ di cui vie­ne vi­sua­liz­za­to il va­lo­re del­la mas­si­ma me­dia mo­bi­le su otto ore (il va­lo­re ob­biet­ti­vo è 120 μg/​m³, da non su­pe­ra­re per più di 25 gior­ni per anno so­la­re)

Inol­tre, sono vi­sua­liz­za­ti i li­vel­li del pro­to­col­lo ope­ra­ti­vo per l’at­tua­zio­ne del­le mi­su­re ur­gen­ti an­ti­smog (se­ma­fo­ro) adot­ta­to dal­la Re­gio­ne Pie­mon­te per pre­ve­ni­re l’e­ven­tua­le oc­cor­ren­za dei su­pe­ra­men­ti del va­lo­re li­mi­te gior­na­lie­ro di PM10.

Chiunque può scaricare l’applicazione ai link:

 

Il Protocollo d’Intesa

Oggi è stato siglato il Protocollo d’Intesa tra Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Arpa Piemonte: firma unica in Italia.

Legambiente e Arpa, tenendo conto della distinzione dei rispettivi ruoli e delle competenze istituzionali, intendono realizzare questo rapporto di collaborazione e confronto sulle tematiche ambientali per avviare attività in comune volte all’obiettivo che accomuna entrambi: migliorare ancora di più la tutela dell’ambiente e la conseguente difesa della salute pubblica.

Gli ambiti di collaborazione saranno ad esempio: partecipazione a eventi e progetti comuni, partecipazione a bandi di finanziamento per progetti di tutela ambientali, corsi di formazione o condivisione di dati e informazioni ambientali.

“La situazione ambientale piemontese, come noto, ha delle criticità che non possiamo assolutamente sottovalutare e sottostimare – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – A partire dalla qualità dell’aria per arrivare all’inquinamento delle acque (pensiamo in particolare alla situazione legata all’emissione di PFAS dalla Solvay di Spinetta Marengo); da una gestione dei rifiuti deficitaria ad un territorio particolarmente esposto ad eventi estremi e ad alto rischio idrogeologico. Questo protocollo d’intesa è firmato nell’ottica di una collaborazione che possa permettere una maggiore condivisione dei dati, così da meglio comprendere i processi in corso e mettere in campo le soluzioni più adatte in tempi rapidi”.

Analisi dei dati e volontariato ambientale possono dare un contributo molto importante alla conoscenza del territorio, con campagne di raccolta dati e azioni di sensibilizzazione, come dimostrano le tante esperienze che Legambiente PVDA ha già messo in campo in questi anni – ribadisce Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Aumentare la consapevolezza riguardo l’ambiente che ci circonda, inoltre, ci aiuta a prendercene cura e a sentirlo nostro, rafforzando il senso di comunità e soprattutto di corresponsabilità, fattore indispensabile”.

Il protocollo d’intesa firmato oggi, unico in Italia, sigla una collaborazione in essere già da anni – conclude Angelo RobottoMettere a fattor comune le conoscenze, le iniziative, le metodologie, le ricerche, i dati, nel rispetto dei diversi ruoli, darà al Piemonte la possibilità di avere una uno sguardo attento sull’ambiente non solo a 360° ma ancora più coordinato e quindi sempre più efficace ed efficiente”.

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