Legambiente: “Il ritiro all’autocandidatura di Trino rappresenta una grande e importante vittoria, perché il comune ha ascoltato e accolto la richiesta di Legambiente e delle tante associazioni, comitati di cittadini e sindacati contrari a questa insensata candidatura. Ora si proceda per scegliere il migliore tra i 51 siti della CNAI con un percorso trasparente e partecipato, rigoroso e attento”
“Il ritiro da parte del comune di Trino, in provincia di Vercelli, dell’autocandidatura come possibile sede del Deposito Unico Nazionale dei rifiuti radioattivi – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta una grande e importante vittoria. Finalmente ha vinto il buon senso e il comune ha ascoltato e accolto la richiesta di Legambiente e delle tante associazioni, dei comitati di cittadini, a cominciare dal comitato TriNO, dei Vescovi locali e dei movimenti sindacali contrari a questa insensata candidatura. Lo scorso febbraio oltre 300 persone hanno partecipato alla manifestazione che abbiamo organizzato a Trino proprio per sottolineare che non è un sito né idoneo e né sicuro per ospitare il deposito nucleare. Ora si proceda speditamente per scegliere il migliore tra i 51 siti dislocati in 6 regioni della Penisola attenendosi rigorosamente al percorso messo in campo con la Carta nazionale delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie radioattive (Cnai), coinvolgendo i territori attraverso un percorso scientifico, rigoroso e attento alla sicurezza dei cittadini. Il Deposito va fatto, questo sia chiaro, ma non sono più ammessi né ritardi né errori come la possibilità di autocandidature anche da parte dei Comuni non compresi nella Cnai”.
“Accogliamo con piacere il ritiro dell’autocandidatura del Comune di Trino – dichiara Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – pur non apprezzando le motivazioni della stessa. Oggi si può tornare alla normalità del percorso scientifico per l’individuazione del sito più idoneo tracciato dalla CNAI. Percorso che Legambiente tutta, a partire dal nazionale, per arrivare ai comitati regionali e ad ogni circolo locale ha sempre condiviso e sostenuto. In particolare, i Circoli dei territori coinvolti (Circolo Verdeblu di Casale Monferrato, Circolo Legambiente del Vercellese e della Valsesia ed il Circolo Legambiente dell’Ovadese) si sono sempre fatti portavoce della richiesta da parte della Associazione di una rigorosa applicazione di tale percorso. Individuare il sito più idoneo per realizzare il deposito, anche se questo fosse in Piemonte, vorrebbe dire conferire al meglio rifiuti che ancora vengono prodotti dal comparto medico-sanitario e chiudere definitivamente la triste storia del nucleare italiano, mettendo in massima sicurezza le scorie che per ora sono provvisoriamente depositate nel vercellese e nell’alessandrino, in luoghi non idonei”.