E’ stata confermata anche in secondo grado la condanna al risarcimento del danno a Legambiente nell’ambito del processo sull’interramento di car fluff a Barge e Revello (CN) per Gian Bartolo Ambrogio, annullata per prescrizione, invece, la pena di 3 anni e 50 mila euro di ammenda per i reati commessi. Anche per Alberto Michele Boeris e Maria Bainotti sono state annullate le pene inflitte in primo grado, rispettivamente di 13 mesi e 6 mila euro di ammenda, e di 9 mesi e 4.500 euro di ammenda per prescrizione dei reati commessi. Pochi giorni prima della sentenza entrambi hanno risarcito i danni in favore di Legambiente. Il processo ha riguardato l’interramento di rifiuti speciali provenienti dalla frantumazione di carcasse di autoveicoli in 4 nuovi siti che si vanno a sommare ai 12 del precedente procedimento che aveva già portato nel 2009 alla condanna definitiva di Gian Bartolo Ambrogio. A Legambiente, assistita nel processo dall’avvocato Annalisa Baratto, e costituitasi parte civile, è stata riconosciuta la somma di 60.000 euro, che si vanno a sommare ai 75.000 euro già riconosciuti nel precedente processo (e mai corrisposti), per il “danno morale derivante dalla lesione del diritto della personalità dell’associazione al perseguimento del proprio scopo sociale di salvaguardia dell’ambiente”. Ad oggi sono invece stati corrisposti all’Associazione 3.000 euro da due imputati minori nel processo, mentre ancora nulla è stato versato di quanto dovuto dal signor Ambrogio, condannato a pagare la cifra più rilevante.
“E’ finalmente terminata anche la seconda tranche della vicenda giudiziaria che ci ha visto da sempre in prima linea per assicurare alla giustizia gli ecocriminali che hanno interrato rifiuti nelle nostre campagne -dichiarano soddisfatti Fabio Dovana ed Elisabetta Roberti, rispettivamente presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e presidente del circolo Legambiente di Barge– anche se non possiamo che dichiarare la nostra preoccupazione a fronte del ritorno dei terreni, precedentemente sequestrati, nelle mani degli inquinatori a causa della prescrizione dei reati avvenuta tra la condanna in primo grado e la sentenza in appello. Ora però manterremo alta l’attenzione sul tema delle bonifiche che saranno a carico degli stessi colpevoli dell’inquinamento, e sulla corretta esecuzione delle quali i Comuni di competenza dovranno vigilare. Questa situazione non può certo farci stare sereni, però come stabilito dai Giudici della Corte di Appello di Torino, opportunamente sensibilizzati nel corso dell’ultima udienza sia da Legambiente sia dal Procuratore generale, sarà l’ASL di competenza a dover vigilare sulla salute dei cittadini in relazione all’attuale inquinamento dei terreni e delle falde acquifere dovuto all’interramento di car fluff. A tal scopo nei giorni scorsi abbiamo incontrato Francesco Magni, direttore generale dell’ASL 1 di Cuneo, ente deputato a monitorare e assicurare che non sia presente alcun pericolo per la salute della popolazione, e siamo stati rassicurati che l’ASL farà tutto ciò di sua competenza. Appena saranno disponibili i risultati delle analisi dei terreni ci impegniamo quindi come Legambiente a informare tempestivamente i cittadini sul loro esito”.