Sabato 14 marzo torna Nontiscordardimé, la campagna di Legambiente dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici
“Il volontariato e la cittadinanza attiva siano il motore della cura del territorio, ma le amministrazioni facciano la loro parte per la messa in sicurezza degli edifici scolastici”
Coinvolti in Piemonte oltre 6500 studenti
Torna sabato 14 marzo Nontiscordardimé di Legambiente, la giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici, rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Un momento di educazione alla cittadinanza attiva per i ragazzi, utile inoltre per fare presente alle amministrazioni eventuali carenze e necessità di intervento negli edifici. Quest’anno la giornata di volontariato ambientale coinvolgerà in Piemonte oltre 6500 ragazzi a cui si aggiungeranno insegnanti, dirigenti, genitori e personale Ata; tutti impegnati per migliorare e rendere più vivibile, sostenibile e bello l’ambiente di apprendimento ed il luogo di lavoro e di vita di tante comunità scolastiche. Un’esperienza di educazione alla cittadinanza attiva importante per i ragazzi e utile perché mette in luce, soprattutto con le amministrazioni competenti, le eventuali problematiche e le necessità di intervento negli edifici.
“Nontiscordardimé vuole essere il punto di partenza per un cambiamento effettivo: il desiderio di migliorare la propria scuola può stimolare i ragazzi nel loro sentirsi parte della comunità scolastica, nell’acquisire competenze importanti per il loro essere cittadini-spiega Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– L’iniziativa negli anni ha visto crescere la consapevolezza del ruolo della comunità per la cura di beni comuni quali la scuola. E’ proprio il volontariato il tema di questa edizione, inteso come valorizzazione dell’impegno dei cittadini per la cura ed il miglioramento del proprio territorio. Bisogna però fare un importante distinguo fra manutenzione e cura per dare una giusta e proattiva valorizzazione di quanto fa e può fare il volontariato. La manutenzione sia ordinaria che straordinaria delle scuole è, infatti, di esclusiva competenza dell’amministrazione locale proprietaria dell’edificio ed è regolata da precise responsabilità rispetto al monitoraggio, la programmazione e lo stanziamento delle risorse finanziarie necessarie. La cura è invece, l’ambito in cui può e deve intervenire la responsabilità civica della comunità scolastica che condivide regole e processi di miglioramento degli spazi e che coinvolge e accoglie le energie e le proposte della più ampia comunità locale.”
Queste esperienze di volontariato andrebbero però estese come possibilità a tutte le scuole, incentivandole con accordi formalizzati che permettano ai genitori, ma anche ad altri soggetti ed organizzazioni del territorio, di concordare con la scuola tempi, tipologie e qualità di interventi. Questo anche per permettere che questa modalità non appartenga solo ad alcune scuole sensibili o addirittura alla buona volontà dei genitori di una singola classe, ma rientri fra gli strumenti di governance e di partecipazione della relazione fra scuola e territorio, fra cittadini e cura dei beni comuni. In tal senso Nontiscordardimé può dare il via ad un progetto di questo tipo, all’apertura di un cantiere che parta da una condivisione rispetto alle iniziative di cura di cui la scuola e la sua comunità hanno necessità.
Da anni Legambiente denuncia la necessità di un impegno maggiore delle istituzioni per mettere in sicurezza molti edifici scolastici e il suo dossier Ecosistema Scuola riporta dati ancora molto preoccupanti: in Piemonte il 43,5% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, gli investimenti per la manutenzione ordinaria sono scesi da 11.863 euro medi per edificio nel 2012 a 3.857 nel 2013. Caduta libera anche per gli investimenti della manutenzione ordinaria: 63.533 euro medi per istituto scolastico nel 2011, 16.164 nel 2012 e 13.167 nel 2013. In Valle d’Aosta lo stato degli edifici scolastici è migliore: sono l’11% le scuole con necessità di manutenzione urgente. Numeri che confermano lo stallo in cui si trova la qualità del patrimonio dell’edilizia scolastica e che impongono un cambio di marcia verso il miglioramento della situazione.