Il campionato urbano della ciclabilità compie dieci anni e rinnova la sfida tra le città. Spazio alla micromobilità elettrica: gara fisica il 17 settembre, virtuale dal 16 al 22 per la settimana europea della mobilità
La pandemia non ferma il Giretto d’Italia, che compie dieci anni e rinnova la sfida tra le nostre città. Ne modifica un po’ l’organizzazione e la logistica, affinché siano rispettate pienamente le norme anti-Covid, senza nulla togliere, però, alle ragioni dell’iniziativa che sono, invece, più che mai attuali. Ci sono le esigenze di pianificazione del trasporto urbano per contrastare il mutamento climatico e per limitare lo smog. Ci sono le nuove norme sulla sicurezza stradale introdotte al Codice della Strada dal decreto Semplificazioni, diventato legge la scorsa settimana: limiti di velocità in città e precedenza alle biciclette. Inoltre, questa edizione del Giretto d’Italia ci regala una novità: un check point virtuale immaginato per non lasciare “fuori gara” chi lavora da casa e valorizzare, anzi, la sostenibilità ambientale di questa scelta aziendale.
Il Giretto – organizzato da Legambiente, con il sostegno di CNH Industrial, insieme a Euromobility e VeloLove per promuovere la mobilità ciclistica e sostenibile – è una gara tra città tesa a promuovere gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola effettuati in bici o con l’utilizzo di altri mezzi di micromobilità elettrica, dai monopattini elettrici, alle monowheel, le e-bike, i motorini elettrici o gli hoverboard e i segway.
Si svolgerà il 17 settembre, non a caso nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità 2020. In gara, molte città della penisola. Il check point virtuale sarà, invece, attivo da domani, 16 settembre, fino al 22 settembre.
La proposta viene indirizzata dagli organizzatori ai comuni italiani, ai mobility manager di enti e imprese, alle associazioni e a tutti i cittadini interessati. Le città che parteciperanno all’evento sono 26: Bologna, Bolzano, Brescia, Carmagnola (TO), Carpi (MO), Fano (PU), Ferrara, Francavilla Fontana (BR), Genova, Jesi (AN) il 18 settembre, Lecce, Milano, Misano Adriatico (RN), Napoli, Novara il 22 settembre, Padova, Palermo, Pavia, Pesaro, Piacenza, Potenza, Reggio Emilia, Trento, Udine, Torino e Roma.
Per partecipare basta recarsi al lavoro o a scuola utilizzando uno dei mezzi sopra indicati, passando in uno dei check point previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito al Giretto nella fascia oraria dedicata al monitoraggio (4 ore da scegliere tra le 06 e le 13 del mattino). Mentre grazie al check point virtuale, i lavoratori in smart working segnalati dalle aziende e dagli enti che partecipano potranno rispondere a un sondaggio online sul tema spostamento casa-lavoro e saranno così conteggiati anche loro.
Vincerà la sfida la città che totalizzerà, nel periodo di monitoraggio, il maggior numero di spostamenti, e quindi di passaggi, effettuati con mezzi di mobilità sostenibile alternativi.
Quest’anno è previsto, inoltre, un contest fotografico: basta scattarsi una foto mentre si va al lavoro o a scuola in bici o con uno altro dei mezzi in gara e condividerla sul proprio profilo Facebook o Instagram (o entrambi) utilizzando le grafiche virtuali del Giretto e gli hashtag #girettoditalia e #CNHIndustrial. In questo modo, si parteciperà automaticamente all’estrazione di un premio messo a disposizione da Legambiente per la foto che otterrà più like.
“Da anni chiediamo l’introduzione di zone 30 nelle nostre città per tutelare ciclisti e pedoni – dichiara il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti – In questa direzione riteniamo positive alcune delle modifiche in materia di sicurezza stradale appena introdotte al codice della strada. Stando ai dati Istat, lo scorso anno all’aumento di vendite di biciclette ha corrisposto una crescita del 3,3% degli incidenti stradali che coinvolgono biciclette e che le vittime della strada tra i ciclisti sono salite del 15,5% soprattutto su strade statali nell’abitato e fuori città. La mobilità ciclopedonale e la micromobilità vanno aiutate e favorite per difendere il diritto di ognuno a muoversi in città in sicurezza. L’obiettivo del Giretto d’Italia – aggiunge Zampetti – è, come sempre, di rendere visibile chi si sposta con la bici o con un mezzo di micromobilità elettrica: un traffico che normalmente non è misurato nelle indagini statistiche sullo stato della mobilità, ma che sarebbe invece molto utile, o meglio indispensabile, prendere in considerazione in sede di programmazione e pianificazione della mobilità urbana”.
Il Giretto d’Italia ha un valore simbolico, sia per il poco tempo della rilevazione sia perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni, a cui si aggiungeranno quest’anno anche i risultati del check point virtuale. È importante sottolineare che ogni lavoratore in smart working è uno spostamento risparmiato, sia in termini di congestione del traffico che in termini di emissioni inquinanti e climalteranti.