Accoglienza e parità di diritti attraverso un gesto concreto: piantare nuovi alberi, simboli di radicamento e appartenenza al territorio
Legambiente lancia l’allarme: “Alberate stradali a rischio estinzione. Serve una modifica al Codice della Strada”
E’ un messaggio per l’accoglienza e la parità dei diritti quello che Legambiente sta lanciando in queste ore con la Festa dell’Albero 2013. Sono tantissime le località in tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta dove i volontari dell’associazione, insieme alle scuole e alle amministrazioni comunali, stanno mettendo a dimora nuovi alberi. Tanti giardini dell’accoglienza per ricordare i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere un futuro migliore, ma anche per i bambini nati in Italia da genitori stranieri che, per legge, acquisiranno il diritto a richiedere la cittadinanza italiana soltanto al raggiungimento della maggiore età.
“Con la Festa dell’Albero facciamo nuovamente appello al Parlamento affinchè venga finalmente rispettato il principio d’uguaglianza tra le persone sancito dall’articolo 3 della nostra Costituzione, arrivando in tempi brevi a discutere ed approvare le proposte di legge sulla cittadinanza e sul diritto di voto per gli stranieri residenti -dichiara Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Se vogliamo portare avanti politiche virtuose come quelle, ad esempio, legate alla tuteta dell’ambiente, dobbiamo anche creare le condizioni perché chi vive nei territori si senta appieno cittadino partecipe e responsabile”.
Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, che fa parte del Comitato regionale promotore della campagna “L’Italia sono anch’io”, nei mesi scorsi ha fatto appello a tutti i comuni piemontesi e valdostani affinché riconoscessero la cittadinanza onoraria a tutti i bimbi nati in italia da genitori stranieri, in attesa che questo diritto venga riconosciuto dallo Stato. In Piemonte il primo comune ad aver deliberato a favore della cittadinanza onoraria è stato Nichelino, seguito da Collegno, Ivrea, Domodossola, Trecate, Torre Pellice, Rivoli e Torino.
“Sappiamo bene che queste non sono altro che azioni simboliche, ma crediamo sia importante dare un segnale per un’Italia più aperta e accogliente –aggiunge Francesca Gramegna-. L’albero è il simbolo della natura che per primo ci parla di radicamento, vita e appartenenza al territorio. Mettere a dimora nuovi alberi è un gesto concreto di vita e di speranza”.
Sono tanti gli alberi piantati in queste ore in tutta la regione. Chivasso si è svegliata con un nuovo ippocastano di fronte alla stazione, accompagnato da una targa commemorativa in ricordo delle vittime della tragedia che ha colpito il 3 ottobre scorso Lampedusa. Ad Ovada (AL) si è svolta un’uscita didattica che ha coinvolto due istituti comprensivi e che è culminata con la piantumazione di due pini nani e di una magnolia. A Voltaggio (AL) si sta completando il progetto di piantumazione già intrapreso nella scorsa edizione di Festa dell’Albero con la posa di tigli in numero corrispondente ai nuovi nati nel 2012 nel comune. Sempre nell’alessandrino, ad Arquata Scrivia, è stato inaugurato il nuovo parco botanico comunale. A Castelnuovo Don Bosco (AT) il circolo di Legambiente Valtriversa insieme al locale istituto comprensivo ha predisposto un catalogo degli alberi storici del territorio. A Galliate (NO) è stato messo a dimora nel cortile del Castello Sforzesco un filare di rhus typhina. A Rivoli (TO) questa mattina sono stati piantati diversi alberi nel parco Emanuela Loi per ombreggiarlo e renderlo così maggiormente fruibile d’estate. Sempre a Rivoli sono state inoltre messe a dimora delle piante in sostituzione di quelle che hanno dovuto essere abbattute a seguito della tromba d’aria del 24 agosto scorso. A Venaria (TO) in occasione della Festa dell’Albero è stata trasformata un’area residuale a lato della tangenziale Nord di Torino in un bosco urbano con circa 200 piante forestali, lasciandolo fruibile dalla cittadinanza. A Roasio (VC) è stato piantato un castagno come simbolo per combattere la fame nel terzo mondo. A Cuneo in occasione della Festa dell’Albero vengono premiati gli allievi dell’Istituto tecnico industriale Delpozzo che hanno partecipato al concorso “Energeticamente”. L’iniziativa, in ricordo di Francesco Musso, ex allievo dell’ITIS e presidente del circolo di Legambiente prematuramente scomparso nel 2012, ha sensibilizzato i giovani sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili ed è stata realizzata in collaborazione con il Parco Fluviale di Gesso e Stura. Ad Aosta i ragazzi dell’istituto Martinet hanno presentato questa mattina al Comune un progetto di gestione delle aree verdi di pertinenza della scuola.
Nuove piantumazioni sono inoltre in corso in provincia di Torino a Ciriè, Pinerolo, Piossasco, Castiglione Torinese, Mazzè, Avigliana, Alpignano e Caluso mentre, nel cunneese, ad Alba, Novello e Vinadio.
Una miriade di iniziative sparse sul territorio che hanno coinvolto complessivamente più di 50 scuole e circa 3500 studenti. Hanno inoltre preso parte alla Festa dell’Albero 10 scuole piemontesi nell’ambito di Innovazione Energetica, il progetto interreggionale europeo che ha l’obiettivo di creare le condizioni per sviluppare nei Comuni coinvolti politiche energetiche ed ambientali improntate alla sostenibilità e di coinvolgere i cittadini nella riduzione e contabilizzazione delle proprie emissioni.
Proprio nelle ore della Festa dell’Albero, però, si consuma a Montafia (AT) un vero e proprio attacco agli alberi. La Provincia di Asti ha infatti deciso di abbattere un filare di tigli, a suo dire, malati. Sullo sfondo dell’episodio rimane la paradossale situazione che interessa le alberate stradali extraurbane e le fasce boschive laterali: “Queste alberate rischiano di essere inesorabilmente cancellate dai panorami italiani nei prossimi anni a causa di alcuni articoli controversi del Codice della Strada che decretano come illegali le fasce boschive private lungo tutte le strade extraurbane, dalle autostrade alle piste ciclabili ed i sentieri, fino ad una distanza pari all’altezza massima raggiungibile dagli alberi –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Una discussa sentenza della Corte di Cassazione del 2010 ha esteso l’illegalitá a tutte le alberate stradali extraurbane, ed oggi sono appena tollerati i tratti ancora esistenti, senza alcuna possibilità di reintegro. Negli ultimi mesi alcune amministrazioni locali, soprattutto nell’Astigiano, sono state particolarmente attive nella rigida applicazione della normativa dando luogo ad una serie di abbattimenti. Per salvare dall’estinzione le alberate stradali è dunque quantomai urgente una modifica al Codice della Strada”.
Tre associazioni astigiane –il Circolo Legambiente Valtriversa, l’Associazione Terra Boschi Gente e Memorie, l’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano– si sono occupate della salvaguardia delle alberate stradali e delle fasce boschive laterali ancora esistenti, in particolare lungo l’ex Statale 10 (Padana Inferiore), ed hanno dato vita ad un gruppo di lavoro con l’obiettivo di indicare entro alcune settimane le modifiche al Codice che consentano la presenza delle fasce boschive e delle alberate, stabilendo contemporaneamente regole certe per la corretta gestione e la messa in sicurezza della strade.